[PRE] M-Audio DMP3

Ed eccoci al mio ultimo acquisto, una piccola (visto che è costata "solo" 80 euro) pazzia momentanea, completamente non pianificata. Cercando in rete varie recensioni del pre Golden Age Pre73, sono incappato su più di qualche persona che parlava un gran bene di questo pre poco conosciuto, molto poco costoso (nuovo si aggira intorno ai 150-160 euro) e a quanto pare dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Visto che ne parlavano tutti come un pre molto trasparente, e che il pre che avevo appena comprato (il Golden Age, appunto) è tutto fuorché un maestro di trasparenza, mi sono incuriosito e, trovata un'ottima offerta sul solito mercatino, ho colto al volo l'occasione e l'ho preso.
Ascoltando varie prove comparative su internet, ho notato che molte persone arrivavano a paragonarlo all'API 3124 ed, effettivamente, con le dovute cautele, tale paragone non era peregrino.

Ora veniamo a noi:
Metterlo a confronto con il Golden Age Pre73 ha poco senso (ma l'ho fatto lo stesso, ne parlo dopo), la cosa che mi interessava era paragonarlo ai pre della motu 8pre. C'è molta meno "grossezza" in banda bassa, molta definizione e trasparenza sulle medio-alte e le alte, senza però risultare eccessivamente aspro o ruvido.
Rispetto al Golden Age, invece, c'è da dire che siamo su due territori diversi: il DMP3 tende alla trasperenza, alla chiarezza, alla definizione e al mantenimento dei transienti e della dinamica; il Pre73, come tutte le macchine di ispirazione vintage, tende a ingrossare le medio-basse, togliendo molta aria sulle alte e sgrossando molto il suono, donando quel calore e quella compressione a cui le nostre orecchie (e quelle dei nostri padri, nonni, ecc) ci hanno abituato. Insomma: dipende dai gusti, ma probabilmente mi sento di dire che comunque il Pre73 è leggermente migliore.

Una pecca che ho trovato è stato lo switch della phantom power applicabile soltanto sui due canali contemporaneamente e non sui singoli canali, trovo poi inutile (anche se molto molto d'effetto) la presenza dei VU meter, visto che quando si registra in digitale gli unici meter che si prendono in considerazione sono quelli della DAW, e non mi dà molta sicurezza l'attacco dell'alimentazione - con trasformatore esterno - che è di quelle standard tonde senza clip né protezione.
Per il resto però, è davvero un prodotto che, per il suo prezzo, fa scintille: preciso, attento ai transienti, buona dinamica, ha anche un low-cut filter e un dim per aumentare di fatto la possibilità di azione del pre che lo rendono sicuramente più versatile e appetibile.

Un altro acquisto di cui vado molto fiero per l'ottimo rapporto qualità/prezzo!!

Torno a parlare di questa piccola perla senza grosse pretese dopo aver fatto qualche prova:

I) avevo registrato in stereo l'uscita di un pianoforte digitale per un brano rock, usando due canali della Motu 8pre, poi il tastierista del gruppo ha deciso di cambiare il tempo e l'ho riregistrato, stavolta con il DMP3. Il suono del piano digitale non è cambiato, il livello di gain più o meno era lo stesso, cavi e DI erano le stesse, cambiava solo il preamplificatore. Beh, che dire: nella ripresa dell'8pre mancavano totalmente le alte e le altissime, oltre all'attacco e alla definizione precisissima che invece il DMP3 ha saputo abbastanza egregiamente riportare. Se riesco, appena posso, vi posto le due tracce, per farvi capire la differenza di sonorità: sembra che sia proprio un altro strumento! A un primo ascolto, magari, si potrebbe pensare che la ripresa col DMP3 sia troppo asciutta, troppo poco "grossa", ma in realtà è il contrario: anche perché in ripresa è un vero dramma quello della mancanza di definizione e di presenza sulle alte, perciò ben venga un preamplificatore che enfatizza queste caratteristiche (anche perché a livellare un po' le alte e ad aggiungere un po' di basse e medio-basse si fa sempre in tempo).

II) durante una registrazione di batteria, mi sono trovato col dubbio di quali microfoni preamplificare col DMP3. Alla fine ho scelto i panoramici, che oltre a essere i microfoni che più di tutti hanno bisogno di una grande definizione sugli alti, sono anche quelli che più a ragione di tutti possono avere un suono "quasi uguale". Anche qui, la soddisfazione è stata molta: i piatti ci sono, e si sentono, sono molto brillanti, anche se non eccessivamente aspri (il tutto va considerato anche in rapporto ai microfoni e all'ambiente, oltre che allo strumento) le code non risuonano all'infinito e le risonanze degli strumenti più bassi non riempiono tutto senza controllo. A giorni ci lavorerò sulla compressione e l'equalizzazione, in ogni caso già dai primi ascolti posso dire di essere sicuramente molto soddisfatto!

Ottimo, grazie per il contributo.
Queste testimonianze sono molto importanti al fine di un upgrade del proprio project studio rimanendo su budget contenuti.
Sono le macchine piu' difficili da testare ma anche quelle che danno piu' soddisfazioni, soprattutto quando si risparmiano bei soldini.
Poi piu' testimonianze positive si raccolgono e piu' opzioni si hanno per scegliere secondo il proprio gusto, diminuendo le possibilita' di prendere cantonate.

Sì, hai ragione! i test comparativi si trovano più che altro su macchine che sono bel al di là dei livelli che stiamo prendendo in considerazione qui.

Bisogna infatti tenere presente che da un pre doppio che costa 160 euro nuovo e che si trova usato intorno agli 80-90 euro non ci si può certo aspettare un paragone totale con macchine che costano (come minimo) 10 volte tanto.

Resta il fatto che per Home o Project Studio di piccole dimensioni, e sapendo usare bene le risorse a disposizione, si possono ottenere grandi risultati anche con "giocattolini" del genere (la cosa più importante è sempre sapere quali prendere e quali tralasciare )