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Commenti: 4
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[LDMC] Consigli pratici sul mastering
Pagina 1 di 1
[LDMC] Consigli pratici sul mastering
di touch il 22.01.12, 19:16:13
Ho iniziato a scrivere questa pagina:
https://sites.google.com/site/linuxdaw/home/tips-tricks/consigli-pratici-sul-mastering
Ho raccolto vari consigli reperiti sia in rete, sia dall'esperienza personale.
Eventuali consigli, critiche e aggiunte (soprattutto), sono ben accette.
Ciao,
Touch.
Ho iniziato a scrivere questa pagina:
https://sites.google.com/site/linuxdaw/home/tips-tricks/consigli-pratici-sul-mastering
Ho raccolto vari consigli reperiti sia in rete, sia dall'esperienza personale.
Eventuali consigli, critiche e aggiunte (soprattutto), sono ben accette.
Ciao,
Touch.
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di Rael il 22.01.12, 19:27:37
Bravo Touch .. ottima cosa!
Un vademecum del mastering!
Bravo Touch .. ottima cosa!
Un vademecum del mastering!
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di el_Felix il 24.01.12, 00:26:13
Grazie per la segnalazione, e ottimo il modo succinto e schematico in cui la lista è fatta.
Se posso permettermi, faccio delle piccole annotazioni (anche le mie derivate da esperienze personali e da scambi di opinioni e di conoscenze con gente che ne sa molto molto più di me):
- sulle frequenze da tagliare: più che delle regole fisse e generiche, è bene, come dici tu stesso in fondo, prima di tutto seguire il proprio orecchio e capire dove ci sono le frequenze che danno più fastidio (quasi sempre causate dall'ambiente di ripresa, e perciò diverse di volta in volta e non sempre legate allo strumento in particolare) e toglierle, e allo stesso tempo enfatizzare quelle che di volta in volta sembrano più interessanti (anche qui, anche e soprattutto in relazione al caso di ripresa specifico).
- sui riverberi, io aggiungerei il fatto di usare il riverbero sempre come plugin su una traccia bus a cui si invia il send della traccia contenente l'audio originale, cosa che migliora sia la qualità del suono, sia la flessibilità del progetto, sia le prestazioni della macchina.
- per il discorso degli strumenti che si "litigano" le frequenze, oltre a distribuirli sui canali (che poi nel 99% dei casi, nell'audio, sono sempre e solo due) puoi specificare che è importante cercare un equilibrio proprio con l'equalizzazione, andando a enfatizzare frequenze "scoperte" e cercando di non ammucchiare troppi strumenti tutti sugli stessi range di frequenze.
- nonostante l'acquisizione dev'essere sempre fatta a 24 bit, è importante ricordare che il mixdown finale va fatto a 16 bit con l'applicazione di un dither, così quando verrà masterizzato su un cd non verranno introdotti artefatti che potrebbero degradare il suono.
- simile a quanto appena detto, il discorso sulle frequenze di campionamento: sono molto legate al target di destinazione. Nell'audio il target è il cd, che ha una frequenza di campionamento di 44.100, perciò tutte le esportazioni andranno fatte a tale frequenza, e a meno di non lavorare su analogico (usando perciò il pc soltanto per registrare ed editare, ma facendo tutto il mix in analogico) non ha senso usare frequenze maggiori. Oltre che occupare più spazio e stressare maggiormente sia la cpu che la scheda audio, usare frequenze che non sono direttamente multiple (per esempio 96000 se il target è 44.100) costringe, nel momento dell'export finale, a ricampionare tutti i file visto che i punti di campionamento sono sfasati rispetto a quelli di destinazione.
Ripeto, queste sono soltanto delle considerazioni, non la bibbia di niente. E ripeto che l'articolo è interessante e ben fatto e sicuramente molto utile, almeno per chi si avvicina al mondo della fonia "casalinga" e non ha tutta una serie di conoscenze.
Bell'idea, bravo
Grazie per la segnalazione, e ottimo il modo succinto e schematico in cui la lista è fatta.
Se posso permettermi, faccio delle piccole annotazioni (anche le mie derivate da esperienze personali e da scambi di opinioni e di conoscenze con gente che ne sa molto molto più di me):
- sulle frequenze da tagliare: più che delle regole fisse e generiche, è bene, come dici tu stesso in fondo, prima di tutto seguire il proprio orecchio e capire dove ci sono le frequenze che danno più fastidio (quasi sempre causate dall'ambiente di ripresa, e perciò diverse di volta in volta e non sempre legate allo strumento in particolare) e toglierle, e allo stesso tempo enfatizzare quelle che di volta in volta sembrano più interessanti (anche qui, anche e soprattutto in relazione al caso di ripresa specifico).
- sui riverberi, io aggiungerei il fatto di usare il riverbero sempre come plugin su una traccia bus a cui si invia il send della traccia contenente l'audio originale, cosa che migliora sia la qualità del suono, sia la flessibilità del progetto, sia le prestazioni della macchina.
- per il discorso degli strumenti che si "litigano" le frequenze, oltre a distribuirli sui canali (che poi nel 99% dei casi, nell'audio, sono sempre e solo due) puoi specificare che è importante cercare un equilibrio proprio con l'equalizzazione, andando a enfatizzare frequenze "scoperte" e cercando di non ammucchiare troppi strumenti tutti sugli stessi range di frequenze.
- nonostante l'acquisizione dev'essere sempre fatta a 24 bit, è importante ricordare che il mixdown finale va fatto a 16 bit con l'applicazione di un dither, così quando verrà masterizzato su un cd non verranno introdotti artefatti che potrebbero degradare il suono.
- simile a quanto appena detto, il discorso sulle frequenze di campionamento: sono molto legate al target di destinazione. Nell'audio il target è il cd, che ha una frequenza di campionamento di 44.100, perciò tutte le esportazioni andranno fatte a tale frequenza, e a meno di non lavorare su analogico (usando perciò il pc soltanto per registrare ed editare, ma facendo tutto il mix in analogico) non ha senso usare frequenze maggiori. Oltre che occupare più spazio e stressare maggiormente sia la cpu che la scheda audio, usare frequenze che non sono direttamente multiple (per esempio 96000 se il target è 44.100) costringe, nel momento dell'export finale, a ricampionare tutti i file visto che i punti di campionamento sono sfasati rispetto a quelli di destinazione.
Ripeto, queste sono soltanto delle considerazioni, non la bibbia di niente. E ripeto che l'articolo è interessante e ben fatto e sicuramente molto utile, almeno per chi si avvicina al mondo della fonia "casalinga" e non ha tutta una serie di conoscenze.
Bell'idea, bravo
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di Rael il 24.01.12, 18:18:25
Perdonate l'ignoranza ma questo passo non mi è chiaro, cosa vuol dire fare mix down a 16 bit applicando un dither?
- nonostante l'acquisizione dev'essere sempre fatta a 24 bit, è importante ricordare che il mixdown finale va fatto a 16 bit con l'applicazione di un dither, così quando verrà masterizzato su un cd non verranno introdotti artefatti che potrebbero degradare il suono.
Perdonate l'ignoranza ma questo passo non mi è chiaro, cosa vuol dire fare mix down a 16 bit applicando un dither?
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di el_Felix il 24.01.12, 18:29:28
Il mixdown può essere considerato il processo di esportazione della traccia finale.
Farlo a 16 bit significa che la profondità di campionamento finale sarà a 16bit invece che quella predefinita delle tracce presenti nel progetto (l'opzione per sceglierlo è presente nella finestra di dialogo che appare quando si clicca su File->Esporta)
Il dithering è un "effetto" che si applica al segnale, la trattazione di questo argomento è abbastanza complessa ed esula da questo topic, comunque basta dare un'occhiata qui per avere un po' di delucidazioni.
Il mixdown può essere considerato il processo di esportazione della traccia finale.
Farlo a 16 bit significa che la profondità di campionamento finale sarà a 16bit invece che quella predefinita delle tracce presenti nel progetto (l'opzione per sceglierlo è presente nella finestra di dialogo che appare quando si clicca su File->Esporta)
Il dithering è un "effetto" che si applica al segnale, la trattazione di questo argomento è abbastanza complessa ed esula da questo topic, comunque basta dare un'occhiata qui per avere un po' di delucidazioni.
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di Rael il 24.01.12, 18:57:01
Questo dither viene applicato ad esempio tramite plugins di Ardour o tramite altro software?
Questo dither viene applicato ad esempio tramite plugins di Ardour o tramite altro software?
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di costaest il 26.01.12, 02:55:34
Ardour in fase di esportazione del file waw ha 3 o 4 diversi tipi di dithering.
In pratica applichi "l'effetto" in fase di mixdown
Rael ha scritto:
Questo dither viene applicato ad esempio tramite plugins di Ardour o tramite altro software?
Ardour in fase di esportazione del file waw ha 3 o 4 diversi tipi di dithering.
In pratica applichi "l'effetto" in fase di mixdown
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di costaest il 26.01.12, 03:15:05
Se mi posso permettere, mi sembra anche che parlando di mastering bisognerebbe parlare un po' di Loudness War, anche perchè quando si masterizza un brano o un CD ci si trova (coscienti o no) a confrontarsi con questa pratica.
Direi che più che mettermi a spiegarla, per chi non la conosce metto due link
wikipedia
e soprattutto un esempio concreto della pratica di remastering fatta con la tecnica della loudness war(i famosi CD remastered).
Ah, se i brani vengono passati per radio sono quasi sempre trattati in modo da suonare alti e senza grosse dinamiche, bisogna tenerne conto in fase di mastering (sempre che non siano Jazz o classica nei quali è d'uso matenere una dinamica più profonda possibile).
P.S.: scusate il doppio post ma mi sembrava meglio tenere separati gli argomenti
Se mi posso permettere, mi sembra anche che parlando di mastering bisognerebbe parlare un po' di Loudness War, anche perchè quando si masterizza un brano o un CD ci si trova (coscienti o no) a confrontarsi con questa pratica.
Direi che più che mettermi a spiegarla, per chi non la conosce metto due link
wikipedia
e soprattutto un esempio concreto della pratica di remastering fatta con la tecnica della loudness war(i famosi CD remastered).
Ah, se i brani vengono passati per radio sono quasi sempre trattati in modo da suonare alti e senza grosse dinamiche, bisogna tenerne conto in fase di mastering (sempre che non siano Jazz o classica nei quali è d'uso matenere una dinamica più profonda possibile).
P.S.: scusate il doppio post ma mi sembrava meglio tenere separati gli argomenti
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di touch il 26.01.12, 12:09:22
In settimana completo/correggo la guida con le indicazioni di el_Felix.
>EDIT: Fatto. Lascio in sospeso il concetto di ambiente di mastering a frequenze superiori del mixdown, che ritengo utile. Apriremo un post a parte.
Ho già del materiale che devo sistemare e tradurre in IT riguardante la "loudness war".
Per quanto riguarda gli algoritmi di diethering applicati all'audio, in particolare al processo 24bit>16bit, non ho mai percepito differenze sensibili tra i vari diether.
Ciao,
Touch.
In settimana completo/correggo la guida con le indicazioni di el_Felix.
>EDIT: Fatto. Lascio in sospeso il concetto di ambiente di mastering a frequenze superiori del mixdown, che ritengo utile. Apriremo un post a parte.
Ho già del materiale che devo sistemare e tradurre in IT riguardante la "loudness war".
Per quanto riguarda gli algoritmi di diethering applicati all'audio, in particolare al processo 24bit>16bit, non ho mai percepito differenze sensibili tra i vari diether.
Ciao,
Touch.
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di el_Felix il 26.01.12, 14:15:52
Hai ragione, tra i diversi tipi di dither non c'è grossa differenza, proprio perché il rumore che viene introdotto è posto nella zona non udibile dello spettro.
A sentire gli ingegneri del suono e i progettisti di software qualche differenza c'è, ma vai a capire a che livello è percepibile (sicuramente non con le nostre attrezzature).
Il discorso della loudness war è molto interessante e importante, anche considerando che proprio in questi momenti si stanno cambiando gli standard di riferimento per i passaggi broadcast, e sembra proprio che ci stiamo per liberare di questa brutta bestiaccia.
Hai ragione, tra i diversi tipi di dither non c'è grossa differenza, proprio perché il rumore che viene introdotto è posto nella zona non udibile dello spettro.
A sentire gli ingegneri del suono e i progettisti di software qualche differenza c'è, ma vai a capire a che livello è percepibile (sicuramente non con le nostre attrezzature).
Il discorso della loudness war è molto interessante e importante, anche considerando che proprio in questi momenti si stanno cambiando gli standard di riferimento per i passaggi broadcast, e sembra proprio che ci stiamo per liberare di questa brutta bestiaccia.
Re: [LDMC] Consigli pratici sul mastering
di Rael il 26.01.12, 17:51:19
... per me è tutta roba sconosciuta .. ed è bello aver gente come voi che mi permettono di erudirmi un pochino ..
... per me è tutta roba sconosciuta .. ed è bello aver gente come voi che mi permettono di erudirmi un pochino ..
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