Human Noise Project - Ground

è con sommo piacere che vi presento il primo album (pronto già da qualche mese) del progetto musicale Human Noise Project, il mio progetto musicale solista.
Il titolo del disco è "Ground" e attualmente sono in attesa di attivazione della certificazione PRO da Jamendo per caricarlo anche su quella piattaforma, per ora vi linko la pagina su Internet Archive da cui potete ascoltare e scaricare liberamente tutte le tracce del disco, rilasciate con licenza CC BY-SA 3.0. Il link è qui: Ground su Internet Archive.

EDIT: ho aggiunto i brani su soundcloud, la playlist è qui: https://soundcloud.com/human-noise-project/sets/ground

Piccola nota, prima di entrare nei dettagli: il progetto è nato un paio di anni fa in seguito a una serie di esperienze non proprio meravigliose in seno a molti gruppi in cui avevo suonato negli anni precedenti, e avevo deciso di fare qualcosa di provocatorio e che avesse come unico scopo quello di farmi divertire. Io mi sono divertito a farlo, perciò anche se so che il livello musicale del prodotto è piuttosto infimo, l'obiettivo è stato raggiunto e non mi tiro indietro
Alla base c'è una ricerca musicale abbastanza selvaggia, senza troppe regole (senza cura per la tonalità, l'armonia, il tempo, il ritmo, la melodia, l'intonazione, insomma senza cura per niente!!) né un'idea precisa alla base: se una cosa mi piace, la inserisco, ci lavoro un po' su fino a quando non c'è intorno un arrangiamento e un brano più o meno completo, solo dopo faccio un po' di lavoro di lima per renderlo quantomeno vagamente ascoltabile, ma neanche troppo

Ora, dettagli tecnici: il lavoro è stato eseguito interamente da me*, dall'ideazione del progetto (i cui dettagli potrei raccontare se vi interessa, c'è tutta una storia creata intorno) alla stesura dei brani alla registrazione alla post-produzione (non lo dico per vantarmene ma per specificare che tutti i diritti appartengono a me e non ho coinvolto nessuno nel progetto).
Ovviamente ho fatto tutto su piattaforma GNU/Linux (quella che leggete in firma), registrazioni, mixing e mastering fatte con Ardour 3, Hydrogen, Rosegarden, AMSynth, Wolpertinger, Bristol, ZynAddSubFX e Calf Monosynth. I plugin che ho usato sono i Calf, gli Invada, gli equalizzatori della serie Eq10q, e sicuramente qualche altra cosa che ora non ricordo...
Le registrazioni sono avvenute tramite scheda audio RME HDSP Multiface, preamplificatori Golden Age Pre73 e M-Audio DMP, microfoni AKG 414 (condensatore) e Golden Age R1mkII (nastro).
Oltre agli strumenti virtuali sopra citati, ho usato un synth hardware digitale, l'Elektron Monomachine, una chitarra classica Yamaha (vi sfido a trovare dove suona...) e i miei due bassi, Rickenbacker 4003 e Squier Precision.
La voce è la mia, e lo so, sono stonato e incapace a cantare, ma la cosa fa parte della "ricerca musicale" (e del senso giocoso del progetto, in cui i difetti e le limitazioni rappresentano una caratteristica e non per forza una nota negativa).

Sicuramente mi sto perdendo qualcosa, se vi viene qualche curiosità chiedete pure!

Naturalmente, sono curioso di sapere cosa ne pensate, e non fatevi minimamente problemi a insultarmi o criticare il progetto in quanto, come già detto, lo spirito è quello di non fare un'operazione artistica o appetibile per il commercio, ma è più che altro una provocazione "dadaista", che esce dalle regole e infastidisce  

Trovate anche la pagina facebook di Human Noise Project, in cui oltre a poter mettere il famoso "Mi Piace", potete leggere qualcosa in più della "storia" che ho creato intorno al progetto. Buon divertimento (o buon disgusto!)


*unica eccezione, la parte ritmica del secondo brano, Zombie, è stata creata insieme a Emilio Urbano presso il suo studio "Green Park Recording Studio", la parte di basso è stata eseguita da me mentre la batteria è stata eseguita da lui con una Drum Machine virtuale, la MOTU BPM.

P.S: mi sono dimenticato di specificarlo, il genere più o meno di riferimento è musica elettronica.

Probabilmente hai ragione, c'è poca melodia, poi non me ne intendo molto di elettronica.
Comunque l'ho ascoltato un paio di volte e mi interessava prenderne una parte per sonorizzare un video di un' acrobata da 44 secondi perché mi aveva detto che le piaceva musica elettronica. Solo che non ho trovato parti con un pò di ritmo e un pò di melodia, quindi alla fine ho deciso di comporre qualcosa io.
Quando le ho mandato il video le ho detto che la pista audio si poteva cambiare se non andava bene, però ha detto che le piaceva lo stesso anche se secondo lei non è elettronica.
Secondo me le tue tracce, quelle strumentali, sono più da film thriller-horror.
Questo è il video dell'acrobata

Ti ringrazio anche solo per aver dedicato un po' di tempo ad ascoltare i brani
E ti ringrazio anche per aver pensato di usare qualcosa per sonorizzare un video: a proposito, trovo che quello che hai fatto tu è molto carino e si sposa bene con il video, è molto anni '70, davvero carino! (a tal proposito, prova a chiedere all'acrobata che tipo di elettronica le piace, perché l'elettronica è un genere immenso che va da Vaneglis fino alla Acid Techno, alla Drum 'n' Bass e alla Dubstep, insomma c'è davvero molto in cui poter spaziare)

Per quanto riguarda la tua impressione: è giustissima, infatti quella contenuta in questo album è elettronica molto ambient, diciamo "di concetto" (in realtà soltanto sperimentale, nel vero e proprio senso del termine, forse anche un po' eccessiva) che si sposa più a fare da colonna sonora di un film horror che non a essere ascoltata così com'è.

Grazie ancora, comunque

Ha detto Dubstep

Beh dalla dubstep sono lontane sia le mie produzioni, sia quel brano che hai scritto tu: tra l'altro a me la dubstep non fa impazzire, nel senso che se capita l'ascolto volentieri ma non mi è mai venuta voglia di scriverla.
Grazie comunque lo stesso per l'ascolto, e se ti viene voglia di usare qualcosa per delle cose, scrivimi pure, posso anche fornirti delle tracce parziali o leggermente modificate

Complimenti, molto interessante.
Mi sto avvicinando all'eletttronica pian piano e devo dire che trovo alcuni passaggi del tuo progetto molto stimolanti.
Altre parti le trovo forse un po' fini a se stesse (quando si dilungano i loop), ma ci stanno perche' parte della "provocazione" e della sperimentazione elettronica.

E' una sorta di concept? vuoi parlarcene?

Inoltre, sarebbe bello se ti andasse di condividere un progetto tipo "Zombie", per me sarebbe importante poter guardare dentro per fini di learning su MIDI e musica elettronica.

Non ho ancora avuto modo di ascoltare, ma lo farò presto.
Sarebbe interessante che tu condividessi, oltre ai sw utilizzati, anche l'approccio che hai con la composizione e con il collegamento tra loro. In particolare sono curioso di sapere come hai organizzato il routing, se tutto in Ardour 3 o Ladish.

Bravo che ti sei messo in gioco!
Denis

Grazie per gli apprezzamenti!
Ora sono ancora in fase di rientro dal periodo di feste (caos totale) ma a giorni spero di riuscire a trovare il tempo di rispondere alle vostre domande e, ovviamente, posterò anche i progetti di Ardour.

Rispondo alle domande che mi avete fatto:

- per quanto riguarda il "guardare dentro" i progetti non ho problemi, devo recuperare le cartelle sui vari dischi dove le ho archiviate e caricarle da qualche parte, e poi potrete guardarle, usarle o farci quel che volete

- per il discorso dei collegamenti, i plugin e gli effetti sono quasi tutti caricati intermanete ad Ardour, mentre per gli strumenti virtuali sono tutti esterni ad Ardour (Wolpertinger, AMSynth, MonoBristol, ecc) pilotati via MIDI da un pianoforte elettrico; i suoni sintetici non provenienti da virtual instrument digitali vengono dal synth digitale hardware Elektron Monomachine. Nella maggior parte dei casi suonavo direttamente col MIDI "dentro" agli strumenti virtuali registrando subito l'audio su Ardour, perciò niente salvataggio di impostazioni, settaggi, Ladish, patchbay, ecc; in alcuni casi (come in "She always comes when it's time to say goodbye") ho invece registrato il MIDI su Rosegarden e poi l'ho processato direttamente tramite virtual instrument anche qui senza salvare patchbay. Come detto, l'impronta al progetto era molto "umorale" perciò mi sono limitato a seguire di volta in volta il vezzo del momento cercando di creare cose autoconsistenti in ogni sessione di registrazione senza lasciare cose a metà da recuperare: diciamo che è un metodo di composizione (composizione?? ) che si potrebbe definire "atomico".

- per la domanda di NiNU: sì, è un concept, ma non è un concept album, bensì è proprio una concept band nel senso che è un gruppo inventato formato da personaggi inventati che usano la musica per diffondere blande teorie filosofiche pseudo-mistiche e pseudo-scientifiche (basate fondamentalmente su una rivisitazione in chiave buffonesca della filosofia e delle teorie scientifiche di fine ottocento-primi del novecento).
Alla base di tutto c'è l'idea che la definizione attuale di "essere umano" non è coerente con quella che chiamiamo attualmente umanità, ma che esso sia vicino, a un balzo quantico da noi (un po' come la teoria dell'oltreuomo nietzschiana): il punto è che la cosa che precede un qualcosa è il suo rumore, nella fase di avvicinamento; perciò, mentre l'essere umano si avvicina, intanto c'è il suo rumore,dunque quello che siamo noi è proprio il rumore dell'essere umano (da qui il nome del progetto e del gruppo). Sopra ci sono altre teorie inventate da me (come la teoria Lambda, ovvero che c'è una sorta di rumore di fondo che non siamo capaci di riconoscere perché è diventato per noi come un "nuovo silenzio", e che ci impedisce di ascoltare con precisione l'essere umano che si avvicina).
Il disco è a sua volta un concept, un viaggio nel quale lo sventurato ascoltatore finirà per immergersi in questo mondo di "rivelazione" in cui piano piano crollano le barriere della sua falsa percezione e attraverso il quale riuscirà infine a rendersi conto della propria posizione di "rumore dell'essere umano che ancora non è". Il titolo (Ground) si riferisce alla posizione in cui si trova l'ascoltatore alla fine di questa prima fase di rivelazione, dopo essere uscito dallo spazio Lambda (descritto nel brano omonimo) e dal tempo lineare, causa soltanto di sofferenza e nostalgia (descritto nel brano "She always comes when it's time to say goodbye"): ovvero sul terreno, sulla superficie nuda e cruda dell'esistenza.
Poi, se questo non vi bastasse, ci sono le storie dietro ai vari "finti componenti" del gruppo, che però per ora vi risparmio