Bristol

Sarà perché sono abbastanza anziano ma il vintage degli strumenti di Bristol mi affascina; forse sarà la suggestione della replica dei pannelli originali, ma mi sembra davvero che gli strumenti di Bristol suonino in modo diverso dalle altre centinaia di strumenti software (ripeto, forse è solo suggestione). Però ci sono diverse cose poco comprensibili: ne cito alcune:
perché il MiniMoog e, soprattutto i Voyager suonano pianissimo?
come si cambiano i preset, ad esempio, dei Prophet?
esiste la possibilità di mappare i controlli dei sintetizzatori?

Anch'io quando ho scoperto bristol ne sono rimasto completamente affascinato: solo pochi anni fa, quella qualità e quel grado di emulazione dell'hardware era assolutamente inesistente su Linux. L'ho usato anche per un paio di brani, ma ora che mi sono spostato verso sonorità meno vintage e soprattutto ora che ci sono una valanga di synth software di ottimo livello anche per Linux trovo bristol un po' troppo macchinoso da usare e integrare con gli altri 'pezzi' della catena audio.
Infatti anch'io ho notato, tra gli altri, gli stessi problemi da te elencati.

Marco Tamburini ha scritto:
perché il MiniMoog e, soprattutto i Voyager suonano pianissimo?
come si cambiano i preset, ad esempio, dei Prophet?
esiste la possibilità di mappare i controlli dei sintetizzatori?

Dopo aver verificato la versione installata (è l'ultima disponibile), chiedi direttamente agli sviluppatori o segnala i bugs (http://sourceforge.net/projects/bristol/).

Ciao,
Touch.

el_Felix ha scritto: e soprattutto ora che ci sono una valanga di synth software di ottimo livello anche per Linux trovo bristol un po' troppo macchinoso da usare e integrare con gli altri 'pezzi' della catena audio. ....

Ciao, mi potresti indicare qualcuno dei synth a cui ti riferiscri ?
in particolare, a me interesserebbero il Rhodes, il Farfisa e l'Hammond

Pure a me Bristol piace molto, purtroppo lo trovo complesso e molto vasto, per cause anagrafiche ho saltato l' era dell' analogico e con tutti quegli strumenti mi ci perdo (ci sarà una guida in circolazione?) ed è possibile assegnare i vari parametri ad una tastiera midi così come si fa ad esempio con amsynyth?

La mia età anagrafica, invece, fa si che io mi riempia di commozione quando vedo il Minimoog, il Polymoog, l'Arp 2600, etc. etc. e, come ho scritto nel primo messaggio di questo topic, provando gli strumenti ho anche sentito dei suoni interessanti; il problema è che, mi sembra, il progetto Bristol sia sostanzialmente morto o, quantomeno, incompleto! Non mi pare esista una guida degna di questo nome, come ho già scritto molti Synth denunciano comportamenti bizzarri ed alcuni non suonano proprio, non mi risulta sia possibile assegnare controller remoti ai singoli parametri e qundi anch'io, come già datto da un altro frequentatore di questo topic, ho abbandonato Bristol in favore di software meno vintage. Per rispondere al penultimo post: io, per quanto riguarda Hammond e Rhodes (il Farfisa l'ho suonato in originale e non ne sento la mancanza) utilizzo software sotto Windows, da quel poco che ho provato in ambito Linux, credo valga la pena tentanre la strada del CalfOrgan come emulazione Hammond (mi in realtà, credo sia un completo sintetizzatore polifonico).
Comunque, tornando a Bristol, la mia età anagrafica mi fa dire che se vogliamo provare a far suoanre meglio quel software (anche se non so bene come) io sono disponibile.

Breve intervento:
Bristol : assolutamente tempo perso
Calforgan : per me è uno strumento eccezzionale, da scoprire
Emulazione hammond : solo ed esclusivamente setBfree, il resto è per giocare, anche se alcuni suoni di Yoshimi alla voce organi sono interessanti.

Ho scaricato setBfree e non mi pare suoni male (sono abituato a VB3), però non sono riuscito a capire come si cambiano i preseet (se clicco sulla lista a destra il suono non cambia così come non cambiano le impostazioni dei drawbar), e poi non ho capito se è possibile mappare i controlli via MIDI (cioé remotare i comadi da tastiera); si può fare Franki?

SetBfree dispone di un dettagliatissimo file guida, che spiega ogni virgola dello strumento. Si, si può mappare praticamente tutto, a cominciare dallo start-stop del leslie che di serie è assegnato al CC64, ovvero pedale damper per cui funziona subito su ogni tastiera. Ogni drawbar sia upper che lower che pedal ha un suo CC. Ovviamente puoi partire da terminale digitando "man setBfree", ma io trovo pesante leggere questi manuali, cerca il file /usr/share/setBfree/cfg/pgm/default.pgm e APRILO COME FILE DI TESTO. Tra l'altro dice che i suoni si cambiano con un normale program change, solo che non esiste un set di suoni completo, la numerazione di serie è anomala. Particolare appare anche la saturazione, il cursore tirato al massimo non da la massima saturazione ma lavora anche sulla timbrica, insomma va regolato ad orecchio. Il vero casino alla fine è questo, non puoi fare come il VB3, crearti il suono e salvarlo, devi scriverti un file .pgm seguendo le peraltro ottime indicazioni e salvarlo, richiamarlo quando lanci setBfree da riga di comando con qulacosa tipo (vado a memoria, posso sbagliare)

setBree-start -p /home/path_completa_come_mi_garba/miofileconmieisuoni.pgm

per il resto suona bene.
Per scrivere un file .pgm non serve diventare matti, basta prendere il file originale, copiarlo e applicarci le modifiche che ci interessano e salvarlo nella /home. Notare come lavora: settato l'organo con il preset 1, di solito gli altri preset contengono solo le modifiche necessarie, per esempio alcuni preset modificano solo i drawbar lasciando inalterato corale, percussione e leslie, altri si limitano a modificare solo il reverbero...

Ho fatto qualche esperimento oggi. La cosa migliore è creare una cartella /mia_home/.config/setBfree e copiarci all'interno il file /usr/share/setBfree/cfg/pgm/default.pgm. Digitando semplicemente setBfree da terminale, il programma caricherà il suddetto file, che noi potremo editare senza problemi. Per la configurazione dei controlli midi o ci atteniamo a quanto scritto in precedenza programmando il controller o ripetiamo analoga operazione di copia e incolla del file /usr/share/seBfree/cfg/default.cfg e lo editiamo a nostra bisogna. Purtroppo sembra che il tutto venga ignorato dal setBfree plugin LV2, devo ancora capire come lavora, risponde ai comandi .cfg ma non al program change, non segue nemmeno la programmazione di default (i suoni, per intenderci).